L’agnello, una ricchezza dei territori montani e pedemontani, una tradizione da rivalutare
A Pasqua, come ogni anno, accogliamo sulle nostre tavole piatti succulenti e prelibati. Tra quelli più tradizionali troviamo, come si sa, la carne di agnello. Il consumo di carne di agnello durante le festività è spesso influenzato da una combinazione di fattori culturali, religiosi e tradizionali. Va ricordato che l’allevamento ovicaprino fin dalle epoche più antiche è stato fonte di reddito e sostentamento per le comunità che occupavano aree territoriali marginali, montane e pedemontane. L’utilizzo del latte e la produzione di formaggi spesso era un compito affidato al mondo femminile e permetteva un’importante integrazione al reddito.
L’allevamento ovino consentiva inoltre una triplice valorizzazione attraverso la produzione di lana, oltre a carne e latte. Mentre le produzioni casearie derivate dalla trasformazione del latte ovicaprino sono da sempre apprezzate sul mercato e addirittura in aumento negli ultimi anni per peculiarità nutrizionali del latte, la carne registra maggiori difficoltà. Specialmente in Piemonte, il consumo della carne fresca di agnello è spesso limitato e circostanziato alle feste di Natale e Pasqua ed i prodotti di carne trasformata sono poco conosciuti.
La carne d’agnello: versatile ed eccellente dal punto di vista nutrizionale
Con la sua versatilità in cucina ed i suoi plus nutrizionali, l’agnello e la carne ovicaprina più in generale possono aggiungere un tocco d’eccellenza ai nostri piatti e garantire una esperienza sensoriale interessante. Sotto il profilo nutrizionale la carne di agnello è fonte importante di proteine ad alto valore biologico, ricca di vitamine del gruppo B, ferro e zinco, tutti nutrienti essenziali per sostenere la nostra salute. Inoltre la carne di agnello, a seconda della dieta dell’animale e delle pratiche di allevamento, può rappresentare fonte di acidi grassi omega-3, noti per gli effetti benefici per la salute cardiaca e cerebrale.
Perché l’allevamento d’agnello è sostenibile
Sotto il profilo ambientale e di sostenibilità, contrariamente alla percezione comune, l’allevamento degli agnelli e degli ovicaprini più in generale, può rappresentare un’opzione sostenibile per la produzione di carne. Sono infatti animali in grado di pascolare su terreni marginali contribuendo alla gestione e al mantenimento degli ecosistemi montani e rurali. L’allevamento ovicaprino ha infatti una lunga tradizione in tutti quei Paesi in cui l’ambiente si presenta arido e scarsamente vegetato; utilizza infatti animali che possono pascolare su terreni poveri, sfruttando risorse che andrebbero perdute, contribuendo così al sostentamento delle comunità locali.
L’introduzione della carne di agnello e ovicaprina nella nostra dieta, grazie ai benefici nutrizionali e alla sua grande versatilità, ci permetterà di scoprire una varietà infinita di piatti. I diversi tagli offrono opzioni per tutti a seconda del palato e del tipo di dieta, dai classici arrosti e stufati alle ricette più moderne e innovative.
Cosa fa AgenForm per la valorizzazione della carne ovicaprina?
AgenForm, attraverso il Centro di Valorizzazione Carni con sede a Moretta, lavora da alcuni anni su progetti di ricerca per valorizzare questa categoria di carni. La nostra attenzione è volta a recuperare le ricette tradizionali, che caratterizzavano le abitudini alimentari delle comunità che popolavano le aree montane e pedemontane, ma anche alla creazione di nuovi prodotti appetibili per le caratteristiche organolettiche, pronti al consumo e facilmente conservabili.
Tradizione e innovazione si possono dunque unire nella dieta con carne ovicaprina e Sostenibilità e Salute sono al centro dell’Innovazione.
Emilia Brezzo – Responsabile Formazione Settore Carne AgenForm
brezzo@agenfom.it
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